essere abissale che si eventui senza fine, quale ...................................................................................... risplendenza ............................................................................. sublime o .......................................................................................transplendenza ......................................................................... sublime o tramontanza:
qui la transpurezza è transkatarsi e la sua transfenomenica suscita quel sentimento o quella tensione o quella intermittenza che tanta fortuna avrà nel pensiero di Burke e di Kant, tanto da eventuare il transfenomeno del sublime o il noumeno del sublime, ovvero il sublime fenomenico e il sublime noumenico.
Ma nessuno si è ancora chiesto del perchè esista una musa della bellezza e non ci sia una transmusa del sublime. Forse il pensiero di Plotino ci viene in soccorso per delineare nel mito di Kalypso la disvelatezza del transmito del sublime, quale transbellezza in transestasy instabile, fluttuante, fyon o dynon o transplendenza sublime in contrastanza transdelirante assentemente presente o che si sveli solo nell'infinito o nel senza-fine o nell'abisso del senza-entità dell'etere o che aleggi sempre entousiasta , nell'eventuarsi sempre ab-scissa dell'essere-sublyme in transmitica alterezza quale bellezza-sublime o sublime-bellezza. Le interpretazioni della transestetica transestatica quell'eventuarsi dell'abissalità transgettano nel pensiero in mondità. Quel che seguirà è intriso di quella transpregnanza e salienza in transplendenza sublime.
a) transestetica
estatica............................... Il sublime dilata il cuore in sistole e
diastole e costringe l'attenzione nella stabilità e nella tensione. È
stancante: è la transestetica sublime o transplendenza sublime o
transluccicanza sublime o risplendezza o transrisplendezza sublime. La bellezza
discioglie la transpurezza dell'anima : si percepisce qui una differenza
transfenomenica o una incongruenza spaziale nella transestetica, presente
nell'epigenesi longiniana del sublime, ma non ancora una differenza noumenica
nella transbellezza o nel sublime. Qui il sentimento o l'intenzionalità sublime
consiste in una vibrazione o alternazione rapida dei sentimenti o alterità o alterezza dell'esserci.
Il dinamicamente
sublime è simile alla transpotenza osservata in natura irresistibile e
terribile, ma se si è al sicuro, si rimane disinteressati e perciò non c'è più
un ob-getto o gegenstand che incuta la paura. Dio è terribile ma l'uomo non ha
paura. Anzi solo il dio del sublime ci può salvare o solo il sublime salverà il
mondo. Quella è la differenza: il
sublime è il coraggio della transpurezza dell'anima e consente di scoprire
un'abilità di stabilità transepistemica, ma solo perchè c'è l'alterezza
dell'esserci. La natura è sublime perché eleva, innalza l'immaginazione
all'esposizione eccelsa, là ove la mente può essere l'unica facoltà capace di
comprendere la sublimità, anche al di sopra della stessa natura, quale
sublimità appartenente alla libertà transestetica dell'alterezza. Tale libertà
è al di fuori del naturale: interagenza intima tra il sublime o il
dinamicamente sublime è l'ontologia della libertà. C'è il sublime quale libertà
che trascenda la natura. Il sublime possibile o La sublimità, la sublime
transpurezza, il dinamicamente sublime è sempre in relatività o in reciprocità
transkategorica o in interagenza con la libertà. E' la problematica della
differenza ........................
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