Monday, September 14, 2020

Martin Heidegger, "L'esperienza del pensare", Città Nuova, Pagine 80. Lire 8.000 top

Martin Heidegger, "L'esperienza del pensare", Città Nuova, Pagine 80. Lire 8.000




A cura di Armando Rigobello, a cui si deve un'approfondita introduzione e la traduzione italiana, esce presso Città Nuova con testo tedesco a fronte una preziosa raccolta poetica di Martin Heidegger: L'esperienza del pensare. 

Attraverso dieci (più versi di apertura e di chiusura) componimenti poetici, introdotti da altrettanti inquadramenti suggeriti da suggestive situazioni spazio-temporali della natura montana, Heidegger evoca l'esperienza del pensiero, per sua personale esperienza, che, come suggerisce l'etimo del tedesco er-farhen (esperire, fare esperienza), consiste sempre in un viaggiare, mettersi in cammino (farhen). Pensare non consiste propriamente nell'osservare spettacolarmente oggetti fuori di noi. 

Nè il pensare è riducibile a una misurazione scientifica di quanto sia sensibilmente tangibile della nostra esperienza, nè alle proiezioni soggettive della nostra interiorita in quanto ci circondi, come anche una diffusa idea sulla espressività della poesia e dell'arte in genere vorrebbe far credere
"Mai siamo noi a pervenire ai pensieri, sono essi che ci raggiungono". 


 � a partire dalla comprensione del pensare come originato dall'essere, dal suo libero donarsi, dal suo essere verit�, a-l�theia, dis-velamento, non-nascondimento, cio� un rivelarsi che non esaurisce il mistero, il nascosto, l'indicibile inespresso che si impara quanto il pensare sia accanto al cantare un ceppo della poesia. Anzi, il poetare pensante � la stessa "topologia dell'essere", l'attenta e accurata descrizione del luogo della sua dimora. La profondit� pensante di poeti come H�lderlin o Leopardi non pu� che confermare questa verit� di Heidegger. Ma l'aggraziante donarsi dell'essere � allora anche il suo esortante pretendere, un appello al coraggio del pensiero, alla fortezza dell'animo. Pensare significa porsi in quel difficile cammino in cui consiste la verit�, sempre sull'orlo dell'abisso dell'errore e dell'oscurit�. Il poetare pensante canta su questa zona limite, lungo i sentieri di confine, liminari. . Il coraggio del pensiero affronta in comunione e dialogo con la poesia quel rischio buono, salutare, di saper continuare un solitario cammino gi� immemorabilmente iniziato e ancora sempre da protendere nel proprio sperare, anche nella desertificazione del senso e dei valori, anche nell'arsura del nihilismo della civilt� contemporanea, semplicemente guardando con devota pietas alla propria singolare stella. "La nebbia del mondo non raggiunge la luce dell'essere. Noi sopraggiungiamo troppo tardi per gli dei e troppo presto per l'essere. Per questo l'uomo � poesia gi� cominciata. L'andare verso una stella, soltanto questo. Pensare � trovarsi limitati ad un solo pensiero che un giorno si arresta nel cielo del mondo, come una stella".

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