Wednesday, September 16, 2020

sublyme di GIACINTO PLESCIA


...................ah l'angoscia che pervade l'essere quando il nulla precipita nell'abissalità e s'installa con l'estasi desistente.....

lì abita il vuoto catastrofico che inabissa il senso del niente.......

ah il sommerso che inabissa l'immerso...

è la catastrofe che capovolge l'essere   e lascia prevalere il niente.....

una piccola increspatura dà l'entusiasmo al nulla...nell'emergere alla luce inabissando l'essenza della storia e il senso della storia ...quale storia del senso del nulla 


......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................eroi.....là ove abitano coloro che son morti d'amore regna la dea....che li accoglie danzando.....non è un paradiso, né un inferno, né un limbo, né un purgatorio...gli eroi morti abitano il luogo della gioia in fiore.....non è un luogo sacro perchè sacro giacchè gli dei li hanno sacrificati, è una topia d'attesa della divinità: sono  stati abbandonati lì per sempre......non desiderano ritornare nel mondo , né aspirano ad un altro mondo. La vivenza degli eroi morti per amore continua tra il colore e i profumi della dea che li circonda con l'unica consolazione possibile: essere stati amati dagli dei tanto dall'essere uccisi....ma perchè gli eroi morti d'amore non sono stati destinati in un aldilà comune? Perchè la dea li cura come se fossero vivi? Fiori tra fiori? Ah lì l'assenza invade la mente e la riempie di presenze simili all'assenza o al nulla. A niente giova pensare quale sarà la destinanza...in una esistenza ove al nulla succede il nulla....senza posa, né timore che al senso del niente prevalga una ipotetica salvezza. A cosa pensare quando nulla è possibile per sedurre l'essere .....meglio chiudere la mente per precludere qualsiasi desideranza per placare i dolori del senso del nulla. Ancora un attimo e tutto scomparirà ...e i ricordi saranno abitati dalle presenze fantasma parlanti la lingua dei morti. Si spera d'accedere subito alle prossime stagioni...senza attendere eventi che preannuncino già incontri nefasti. Alle volte è possibile ascoltare la voce severa e lontana....ma il senso dei desideri è sempre rivolto verso altre stelle e altri eroi.....con la mente ancora densa di pensieri inutili si decide di lasciare a chi sappia meglio abitare il mondo, la gloria, la destinanza. Mai più  si sognerà l'essenza degli sguardi, mai più s'ascolterà la voce che chiama perchè da sé non si sente troppo desiderata, mai più il vuoto denso d'essenze sarà abitato dalla luce generata dal nulla....ah dea...ah dee...perchè ci avete abbandonati? ...................................................................................................................................................ice-berg.....................................................................................................................................................ah l'incanto che ci prende quando la brillanza si svela al nostro sguardo e s'erge più bella delle meraviglie del mondo...............................................................................................ignari lasciamo partire un soffio di desideranza che increspa ed aleggia...d'improvviso l'immensità vacilla, barcolla, danza all'interno del magico equilibrio...ed ancora di più ci incanta....quasi ci fosse una corrispondenza con il nostro soffio della vivenza: quasi volesse danzare tra le  onde da amare. Ah mai illusione balenò all'orizzonte più terribile che bella: d'incanto così all'improvviso tramutò gli eventi: d'impeto ammainò e riversò la sua essenza nelle acque agitate e tempestose: un immenso fragore s'udì in tutti i luoghi del globo e lei inabissò tracimando con moti ondosi altisonanti mai visti, né uditi................quel che fu la più stabile che si conoscesse spro-fondò negli abissi con la sua orgogliosa vivenza glaciale. Ah la catastrofe: un soffio può far capovolgere le immensità più eccelse...tanto da generare l'attante che farà naufragare l'esserci: è il soffio dell'essere che genera la catastrofe per mutarsi in essere abissale. Ah il soffio di desideranza dell'essere si dà quale catastrofe esistenziale, prossimità del naufragare, quale destinanza dell'essere per la morte. Alla presenza dell'essenza dell'incanto..al balenare del miraggio bianco e immenso l'essere s'eventua quale estasi, quale respiro che sente la vicinanza della meraviglia...ma quel soffio di vento farà vacillare l'immensa esistenza glaciale. L'equilibrio fondante la stabilità dell'esistenza dell'essere si svelerà oscillante e risonante. Una risonanza infinitesima genera l'abisso ove l'essere naufragherà: dall'incanto alla morte: dal miraggio al naufragio. Ah l'abisso che si disvela nella sua ellittica curvatura: si vive solo la superfice del mondo trafitti dal raggio del nulla ed è subito morte...l'essere è solo sulla varietà sferica trafitto dal raggio abissale...ed è subito aldilà............................................................................................................................................................................................................................................................poiesis...........sogni da vendere..........................................................................................................................................distese le sue intime essenze mentre disvelò al tempo il suo essere nuda al mondo...............ah essere in nuce, ah essere in luce....ah lunghi anni sulle ali dell'estate sono state le sole volte in cui la vita sorse senza dinieghi né divieti. Ah le ore grandi come un secolo, ah le cose piccole come galassie, m'apparvero scarse di anime come nuvole d'un giorno assolato e solo scorto dietro l'angolo della morte..................................la sorte verrà ancora a spiegare la nostra mente, mentre le nubi lanciano alla terra ombre colme d'attesa e di tormenti. Sento già la gioia che s'avvicina a passi lenti. Ma menti? Ah le montagne viola o lillà...ah la notte lì là in prossimità della mondità con la velocità della destinanza....più rapida d'un uccello da preda....mi prenda...prenda...predante la preda fuggitiva lì là, che al fine si dà, giacchè non ce la fa....................................................................................................farò ancora in tempo a spengere le luci prima del sonno dell'attesa e del riposo: denso di sogni ed incubi e vuoti di mente.....................è ancora giorno e il sole tarda a lasciarci, sarà ancora preda della nostalgia della bella estate che si svela alla sera con l'abito delle stelle fisse, mobili, cangianti ma senza tanti allori per piangere e per sognare: con la sorte oltre la morte..............................................................................................ah ho ancora sogni da vendere e gioie da acquistare...ma non so più se fare il mercante o il ludico creativo o se la luce segua ancora il destino dei viventi o la nostalgia dei morti. Proverò ad essere un fuggiasco con la sera dietro le spalle e la notte buia quale vivenza......ma sarà una nube nera come l'incanto della morte ad avvisare le ultime speranze con il fascino del nulla..............................................................................................ah udrò ancora il sole cantarmi le melodie dell'amore che lascia al mondo il mistero dell'evento....ma all'ultima ora la destinanza ci sorprenderà con la fantasia dei fiori e la luna da sola apparirà all'orizzonte degli eventi: ci lascerà sognare senza farci del male: con la follia negli occhi......................................................................................................................ah come è vuota la notte senza i sogni dell'impredicibile. Ora son trascorsi millenni luce e dell'attimo del cosmo e dell'universo non c'è traccia: nulla, né del nostro destino, né della nostra vita così densa, così tersa, così casta, così vicina al nulla e senza fasti..........correrò ancora un'altra volta per raggiungerla con le ali del destino........e........l'ultimo raggio che provenga dall'aldilà......e.........insegua senza sosta una luce misteriosa e senza senso......................poi mi volterò ancora una volta per vedere gli occhi di chi decise la sorte del mondo.........prima che sia fuori per sempre e senta l'inaudibile con la musica delle note del nulla....o....con i sogni abitati dagli occhi dell''essere...............................................................................................................................................................................................................................................................................sub-lime......lei è sublime.....amante del disordine..in lei c'è la leggerezza ma anche la tristezza d'una nuvola a primavera.....lei è sublime amante del di-venire ...in lei c'è la luce...ma anche il buio atroce d'una nebbia siberiana....lei è sublime nemica delle tenebre....è caotica come il sole...ma le piace il perielio di venere.....non saprei bene se le  piace la nostalgia della pace o l'ira della vittima che tace.....ma sublime lei è e sarà.......................................................................................................................................................................................................non mi sognare............ho le labbra grosse da attraversare, la sera o al mattino: non fa differenza, tanto ci sarà sempre chi avrà gli occhi per ridere e lo sguardo finto metallo con la pelle di coccodrillo. Ogni sera al tramonto alza gli occhi al cielo e pensa: quando era nera la mia giornata....tant'è che non riuscivo mai a sapere quando il lunedì venisse...il tre o l'otto o il sei....sono? Sì, sì, ancora un altro poco ed andrò a dormire....sognerò gli occhi tristi della sera e la luna mi farà compagnia, col raggio blu dell'estate e col raggio rosa dell'autunno....ma non mi sognare..........non ti farà bene sostare sulle piazze di notte e cantare come i grilli dei conventi...e...le sere passate ad urlare: dio, dio, non molestare gli organi e i letti e le strane passioni dei gatti.....AH gli occhi di metallo lucido li ho visti una domenica pomeriggio in vitro...in vetro...dietro le vetrate virtuali....ma non mi sognare...mai più.....o i sogni non ti lasceranno più..........................................................................................................................................................................................................................................il tramonto dei sogni.............io li guardavo e lei con il fare incessante delle lepri apriva i cassetti dei sogni....non ti destare...mi sorrise l'alba: è il tramonto dei tuoi sogni. Fra un poco verrà la sera ed uscirai di qui libero come gli uccelli del mare che vanno a pescare di notte il sangue blu, ma lei non ci sarà più. Adoro ancora la sera restare a guardare la notte più buia, con le stelle annoiate d'essere fisse e il creato che è lì che attende i desideri dei nostri sogni. Ancora una volta e tutto sarà scomparso sulla faccia della terra...non c'è più pioggia, non c'è più luce, non c'è più un santo che ti produce un miracolo stanco o appena più in linea con l'orizzonte e l'universo....ah io mi sentii persa tra le sue braccia  forti come una gru a primavera....ma c'era il sole e c'era il mare e a me veniva voglia di  cantare le nenie da bambina, quando l'età incrina e la soglia tra la vita e la morte torna a vacillare....ti manderò un bacio postale...quelli con i timbri di fresco, con le scale attorno e le scorie del tempo appese come coriandoli a carnevale. Ancora un solo attimo e poi potrai morire: mi guardò con gli occhi più lucenti della semisfera del circolo polare artico , ma non si smosse dal suo destino. Subì ancora una volta la sorte avversa: aveva un diadema con la gonna più vaporosa della serata, di quelle che quando ballano fanno vacillare il mondo e il cuore...e si inizia a tremare come se si fosse sottozero all'equatore. Oh la musica era bella sì, ma si cantava da folli....con l'orchestra che suonava il rock dell'infanzia maledetta e le gonne che volavano senza pantaloni e senza senso....ma quella notte non si lasciò alla sorte il privilegio di fare le scarpe. Capii all'improvviso che il tempo della giovinezza era pallido e il tempo del sorriso già dietro le spalle dei vecchi platani d'un giardino verde e rosa, blu e glicine, lillà...lì....là...quando sorgerà ancora il tempo della pazienza fuggitiva e secolare, quando la sorte guarirà gli incubi che accompagnano la luce del giorno. Quando verrà? Ora che non ci sarò più? Oh spinga, spinga forte: il pedale dovrà tremare con la forza d'urto delle navi da crociera e la bellezza degli sguardi di fanciulle prima che per loro sia già sera o notte fonda....addio, addio, affonda pure negli abissi del tempo...tanto non ci sarà mai più chi le darà la luce dell'inverno a sole spento.........................................................................................................................................................................................................nau-fragranze.....................................................................oh mare.....mare....non mi lasciare di  notte a naufragare...con le stelle di notte che guardano le volte del creato tutte le volte che il loro sorriso si volge al passato.....oh non gridare invano....tanto gli astri sono tutti  folli....oggi ti dicono che potrai trovare i tuoi sogni nel cassetto, domani nel letto e un altro giorno ancora non si sa dove o si speri o si spara....attenda pure un altro anno, tanto dovrà arrivare ancora con lingue piene di vento e la chioma nera e china e bianca...come l'alba......ah ci sono giorni in cui la sera non arrivi mai e il tramonto duri  il tempo infinito che serve per morire, nascere e rivivere in altri luoghi, in altri mari, in altri universi....senza sentirsi persi, né tremanti di gioia o di paura, ma solo vuoti....soli....come il sole nella radura della foresta nera, nel cuore del continente più antico d'ansie e di timori....come quando pare che non ci sia più niente da fare per restare ancora in vita...oh non mi sogni più con la gioia del cuore e il sorriso perso per strada mentre si cercavano le viole. Non è ancora giunto il tempo in cui la notte avrà lasciato le sue spoglie alle stelle e vestirà la corolla con i fiori roridi di pianto. No , non mi sento stanco: è solo il soffio della vita che mi lascia.....accompagna la notte con il dolore della morte e al mattino fugge via ....con la velocità dei sogni.....................................................................................................................................................................................................sogni ad occhi chiusi e ad occhi aperti..................................................................E' sveglio? sono le otto del mattino e la sua sorte sta partendo...non so più dove andare ed ho una gran voglia di morire....ma fra poco sognerò di entrare in quella luce che fin allora mi uccise...tutti i sogni...a occhi chiusi e a occhi aperti. Ma, la prego, non apra...perchè è la morte che mi attende con l'arma bianca e nera vicino al mare...oh no, no, non so soffrire...ma fra poco morirò e mai più la rivedrò...io la sogno sempre, sempre, oh come è dolce il tempo, oh come è forte il vento....ma lei fermare non si può e dove andrà...non lo so...ma non si volti mai, non si giri e ri-giri mai...giammai vorrò che i suoi sogni siano spenti come i miei...non si fermi più. Sento già suonare. Quella porta è già aperta e il sole dell'infinito già splende in altomare...mi vien voglia di gridare, ma la mia voce non suona più, le mani e i piedi sono immobili..come il respiro...il mio povero cuore non mi batte e ri-batte più ed il mitico corpo giù si sente giù...giù, giù fin nell'abisso...da dove non non si sale più su...sussù non mi lasciare...non mi lasci, ma non si fermi...continui almeno lei a sognare...ad occhi chiusi o ad occhi aperti...tanto per sognare non serve guardare..........................................................................................................................................................................................................................onde fuggitive..............................................oh lei mi spinge oltre quel tempo della vita mortale, lì ove le onde fuggitive e stanche varcano le soglie dei sogni e sostano un istante infinito per contemplare le bellezze lunari...l-un-a-ti-ke? Oh si lasci guardare...è     bella solo come il sole all'alba ....che non guardo mai, perchè mi piace di più sognare il sole tramontante, con i suoi raggi ultraviolentiviola che volano da qui a lì senza il timore delle distanze o degli ostacoli o delle remore o dei dinieghi o delle maldicenze o delle fatture magiche o tragiche o sadiche....sadomasy? massì..ma che sia solo virtuale. Lei farò soffrire..ci ri-penserà ...si dà? si darà ? si sottrae...si kripta...eh...si dekrypta...si vela e si disvela...è la verità bellezza...la legge dura della dolcezza del sublime....un nobile fenomeno della seducenza astrale...le stelle son lì solo per farsi...con-templare.....guai a chi pro-getti la prossimità nella loro intimità ....ikaro-docet...caro....karo? non mi ha mai chiamato così cara....kara? ecco sarà più cara delle stelle...anzi la più cara delle stars...così la finirà ...di farsi del male da soli...soli? sì, sì...lei e tutti quei maledetti genii che abitano il suo corpo...così parlò prima del diluvio universale....niente male...aldilà delle stelle e non solo quelle....ma di sola bellezza non si salva il mondo.... Oh..non è¨ così? Oh si lasci amare...è dolce come il mare salato...ma di dolcezza si vive una sola volta....Oh...ci regali un sogno...vuoto come la grazia pregnante dell'universo denso d'incubi e di orrorose tragicità.....Oh si faccia spogliare per irradiare l'intermittenza aurorale del miraggio boreale quale brillanza astrale, ma di luci soffuse e terse si può anche perire o svenire, o sbranare dall'eroina versus semidei...Ohh..oh si lasci affondare... è sublime come le stelle, ma quelle non se ne stanno lì a guardare: son fisse, mai fesse, ma fissate...replicanti, klonanti la medesima melodia armoniosa e tediosa mormorante: domani....domani? sì, sissì ....domani...potrà   annegare o volare, o morire o soffrire ....ma non mi lasciare....non mi lasci mai più....le stelle amano essere viste a distanza siderale...guai a toccare il fondale universale, si può    s-pro-fondare nell'abisso, senza mai più tornare tra l'aurora e l'infinito...finito? è già tutto irreversibilmente terminale? Oohh...non mi lasciare....non mi lasci più, anzi si lasci attraversare senza fiatare, come già si lasciano oltrepassare i suoi occhi dalle intermittenze delle desideranze....ke danze...con il sorriso sornione della perfida albione, appena baciata dalla fortuna bendata, anzi cieca come la sua anima dis-animata, che corre e fugge via, per non tornare mai alla deriva...strane onde fuggenti...saranno le superonde della stranezza...che spezzano e frantumano la spazialità -temporale...ma così difficili da catturare dai sincrotoni superquantici? Quanti quanti ancora? Chissà....è l'indeterminatezza della stranezza bellezza...............................................................................................................................................................................................................................................................................spro-fondatezza..............non ha più senso ascoltare le voci degli abissi della memoria dei ricordi deiii....non ha più senso alleviare con il miele eterno.. con la desideranza della morte...ah si inveisce ogni volta , quando appare il suo sguardo....................................non ha più senso spendere le lacrime della noia senza ascoltare la voce dell'aurora: che sale saliente ogni volta che l'esserci muore....ho anche io lasciato alle luci della notte il vago sopore dell'anima morente, in mente....ah verrà la morte ed avrà gli occhi dell'eternità ..............................ho sempe ascoltato la voce dell'anima: in silenzio: senza il clamore dell'eternità...non ho più i sogni da vendere, nè vendette da sognare, nè ricordi da regalare a chi viene e và soltanto per mostrare il volto del bene o il volto del male o ambedue anfibologici.............................................la sapienza mi consiglia di sorridere, sempre, o per lo più ogni tanto: almeno quando la presenza della vivenza sfiora il fiore del tramonto............................................ah chi rimpiangerà mai più i giorni lontani dell'infinito ritorno del bene nel male? ho sognato anche io un giorno di maggio l'inizio della fine della noia....ma una sola volta vidi volare la luce dell'eternità , quando la sera mi svelò lo sguardo della morte, con gli occhi sublimi della divinità ...non c'è più quella sera rischiarata dalla voce luminosa della tempesta perfetta...........................................................................................non c'è più tempo per sognare una luce antica e amica che ci ri-veli il senso dell'essere e, o, la deriva dell'infinito infinitesimo ritorno che mai, se mai, verrà ....ho soltanto avvertito nelle essenze kryptate del creato la luce della vicinanza lontana della morte vivente in proxymità dell'exsystenza..senza arrivi e senza partenza, ma solo una vaga presenza...come la luce dei suoi occhi di là , dall'abysso infinito che mai mi lascerà libero d'essere simile ai sogni pensati nel buio della notte animata...........................................................................................non ha più senso ascoltare il colore dei suoi occhi, se la sera la noia ci assale ed invade la memoria sognante....nel vuoto spazio della notte c'è il nulla che canta con la voce della seducenza astrale: solo la vocalità della morte ci può salvare...nel vuoto eterno del nulla, una sola fonè che canti: una canzone virtuale: su, sussù...non tremare...le stelle non stanno lì solo a guardare.....gli dei non ci hanno abbandonato abitano lì là in un campo di giacinti, lillà ...in un campo di giacinti abitano gli dei...lì là gli dei si gettano in un campo...in una radura fiorita di lillà , di giacinti...scendono in campo insieme agli eroi...in una radura luminosa di giacinti lillà .......................................................................................................l'essere divino si getta sul campo di giacinti, lì là la ricamata seducenza degli dei si svela e disvela il rytmos divino che seduce le dee lillà , in una radura divina fiorente di giacinti...lì là ove l'essenza degli dei si getta, si dà , sì, sissì, la rugiadosa radura sanguigna, ruggiosa, brillosa, luminosa, imaginosa, seduce gli dei in un campo di giacinti lillà ..............................lì là si disvela l'aletheia, la verità si svela in una radura di lillà , l' essenza degli dei si svela sul campo, si dà in campo lì là ....sì in quella divina radura il padre o la madre sono figli dell'essere...o sono figli di se stessi...la madre è figlia dell'essere, o la madre è figlia di sè, così come iddio è figlio di se stesso o il dio è figlio dell'essere o la dea madre è figlia di se stessa o la madredea madreperlacea è figlia dell'essere...la natura della dea è figlia dell'essere, la physis divina è figlia di sè e si dà da sè , sì, si svela da sè , si getta da sè, si pro-getta da sè in un campo di lillà , si fonda da sè in una radura radiosa di giacinti lì là .......................................................................................................ah essere figli della radura vuota, sgombra, libera, disertata, annullata,annichilita, svuotata, diradata, in eterna diradanza...figli della pregnanza divina...figli della sua desideranza...figli della sua ontogenesi o dell'essere pregnante che si dà da sè o dà sè o dà la pregnanza all'essere...................................................................................................ah la fanciulla pregnante dell'essere che dà luce e dà alla luce figli dell'essere pregnante o dell'essere creante in estasi in un campo di giacinti lillà... ...lì...là.... ...solo la dea ci può creare ........................................................ah..essere disvelanza della monadea vuota in exstasy, quale deliranza che danza nella diradanza sublime dell'aletheia dell'essere, senza il nulla, senza dei, né eroi, né entità o superentità, solo il suo evento che si dà. Mi viene in  sogno l'evento della dea che si dà nella diradanza che danza con l'imago dell'eternità imaginaria. Mi viene in sogno con la luce dell'eterno ritorno imaginario, all'alba di un altro giorno....ho solo un ultimo desiderio nei pensieri ma non mi viene mai in mente, né oggi né mai. Né svenderò i sogni a chi si svela con lo sguardo del bell'esserci o a chi dissimuli l'origine del male con la luccicanza dell'exystenza senza presenza, o solo con l'assenza, mentre sussurra sempre ai miei sensi di svelare solo l'imago sorrydente: tanto per la ricerca del tempo dell'eventuale ritorno c'è sempre innanzi l'infinito. Ho solo un sogno da raccontare, ma non lo svenderò per qualche virtù virtuale, ho troppi sensi nascosti e silenti e inauditi e indicibili: forse un giorno aleggerà nella mondità la sua eterna presenza, ma è già sera, è già troppo tardy per credere ancora alle fabule con o senza dormienty, senza sogni. Una sola volta, se mai ci sarà, forse verrà la dea con in seno un sogno senza senno, insensato, ma non ci sarà più il tempo per sognare l'imago imaginaria degli eventy....giacchè non c'è più il tempo imaginario dell'imago eventuale. A nulla pensa il nulla che sogna o immagini l'evento del suo infinito ritorno dall'abisso animato, ove la luccicanza dell'evento si dà, senza nulla chiedere...sino al terminale dei nostri sogni insonni salienty abyssaly, come una kuspyde imaginaria che attrae il chiasma eventuale...ahhh l'evento dell'essere chiasmale...interattanza dell'interagenza kuspydale........ 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