Sunday, September 13, 2020

a c.d. GIACINTO PLESCIA: la presenza nello spazio di fullereni, molecole complesse - fullerex




Per la prima volta un gruppo di astronomi dell'Università del Western Ontario è riuscito a individuare la presenza nello spazio di fullereni, molecole complesse formate da soli atomi di carbonio disposti nei vertici di un poliedro a facce esagonali o pentagonali, secondo un'architettura che ricorda un pallone da calcio.

L'esistenza di fullereni nello spazio era stata prevista nel 1970 dal ricercatore giapponese Eiji Osawa, ma tutte le precedenti ricerche tese a identificarli, condotte osservando le regioni circostanti stelle ricche di carbonio, erano state infruttuose.

"Abbiamo trovato le più grandi molecole mai osservate nello spazio. La cosa è particolarmente eccitante perché queste molecole hanno proprietà uniche che le rendono importanti attori di ogni tipo di reazione chimica e fisica che avvenga nello spazio", ha detto Jan Cami, primo firmatario dell'articolo apparso su Science in cui si fornisce un resoconto dello studio.

La scoperta è stata resa possibile dalle osservazioni del telescopio spaziale Spitzer che ha analizzato lo spettro infrarosso della luce proveniente dalla nebulosa planetaria Tc 1. Le nebulose planetarie sono resti di stelle come il Sole che perdono i loro strati esterni di gas e polveri in seguito all'invecchiamento della stella. La nana bianca che si trova al centro di queste nebulose illumina e scalda debolmente queste nubi di materiale.

"Non avevamo pianificato la scoperta, ma non appena abbiamo visto quelle particolari strutture spettrali abbiamo subito capito che stavamo osservando una delle molecole più 'ricercate'. Spitzer ha guardato nel posto giusto al momento giusto", ha commentato Cami, sottolineando che già entro un secolo quei fullereni si sarebbero raffreddati abbastanza da sfuggire alla possibilità di rilevazione.

Il primo aggregato di fullereni da sessanta atomi fu sintetizzato nel 1985 da Robert Curl, Richard Smalley e Harold Kroto, un risultato che valse ai tre il premio Nobel per la chimica nel 1996.

In questa ricerca i ricercatori hanno individuato anche una forma di fullerene composta da 70 atomi. (g

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