Sunday, September 13, 2020

GIACINTO PLESCIA: matematica-formale, o ontologia formale in/visibile dello spazio in/visibile pit



matematica-formale, o  ontologia  formale in/visibile dello spazio in/visibile.

Nell’evidenza  si dà  la fenomenicità del fenomeno  eccede quella evidenza   per essere  eccedenza della libertà,  o  l’eccedenza   excstatica  dell'imago-in/visibile.   

La spazialità  è  la struttura ontologica  dell'eventuarsi  dell' in/visibile o  nella  razionalità epistemica  o  della  fenomenica o  noumenica, è  l’intenzionalità  dell'evento dell’essere-nel-mondo: non è più   solo  fenomeno o  noumeno, ma  si dà  quale imago-in/visibile dell'Ereignis  dell'essersi.  


La  singolarità  è  l'imago  dell'essersi, singolarità  del visibile:lo stabilirsi   è  il  luogo dell' evento dell' apparenza libera  o  del  mostrarsi dell' essere.  
L'in/visibile non-ente, niente,  nulla, o evento dell'essere  in eccedenza  sempre   al di là della natura calcolata,  o  della sua matematizzante   fenomenica ideale  o  noumenica. 
Il visibile è una forma dell'icona  del  lasciar-essere l'eventuarsi, o  lì c’è  il  mostrarsi  o il manifestarsi dell'abnegarsi dell’essere.
Il “luogo” si  dà  nell'epigenesi  quale evento dell' imago in/visibile consenso, evento  del senso  dell'Essere  o  la   transevidenza  o  transvedenza  excstatika in/visibile. 
 L'in/visibile  è la forma dell'eventuarsi dell'essersi  purezza dell’evento, o incompletezza dell’evento  fenomenico,  categoriale, noumenico, quale Gegenstand  o  singolarità  o  monade  in/visibile:  è  la  vaga  erranza  nel mondo, è  la  singolarità  dell'evento, è   il  nulla  o  l'abnegarsi  dell'essersi.

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L’evento è  la  differenza  ontologica  dal   fenomeno  o  noumeno  è l’al di là del  fenomeno e del  noumeno,  è l’al di là della temporalità.
L'in/visibilità si dà nella singolarità o  nella transcordanza, quale concordanza dell’evidenza in/visibile. L'in/visibilità è il  mostrarsi  dell'evento  dell'essersi  quale evento in/visibile,  o  singolarità  quale  enigma  dell'essersi:singolarità in/visibile.
La  singolarità si  dà  quale  evento  dell'essersi  senza  fine, senza nulla, senza tempo. 
È fondamento dell' eterno ritorno o singolarità a-temporale  che non ‘rappresenta’ nulla,   è “solo” se stessa, pura apparenza  o evento  della singolarità: aldilà  del  fenomeno della  purezza  o  noumeno.
È la singolarità che eventua se stessa,  fonda l'evento  dell'essere. Qui è la singolarità in/visibile a  gettarsi  o  abnegarsi nella  dispieganza dell' eidos,  o  evidenziarsi  o  mostrarsi.
L’eidos dell'imago,  o  della singolarità  iconica si  eventua  aldilà  della purezza  fenomenica  o noumenica,  quale  evento di-fronte, o  Gegen-stand, così  è  l' ideale Platonico, nell’essere la più apparente  o  apparenza  ideale, evidenza  della  purezza, verità aldilà  dell'adeguatezza   ideale.
La verità  della singolarità  dell'evento: l’essere  è l'evento-singolarità   o  alterezza in/visibile.
L’immagine dell'imago del mondo sensibile o dell’idea Platonica,è essa stessa  un’idea  o  l'idea  dell'in/visibile,  o  meglio il pensiero della  fenomenica  o  noumenica.
Nel colore c’è il pensiero, per Proust, e non solo pensa, ma è  l'evento  dell'essere invisibile, indicibile.Il  pensiero abita il colore ef il suono quale translogos exstatico, i colori pensano, i profumi raccontano mondi e idee, il colore pensa da sé.
L’esserci in/visibile non è altro che il suo essere evento-singolarità, è  la  verità  della singolarità,  quale estaticità  dell’evento in/visibile o  il  rivelarsi, o  abnegarsi    della Transcendenza. 
Platone svelò  la visibilità  o  luminosità ,ideò la verità nell’apparenza.

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CAP.6

L'IN/VISIBILE:
UNA STRINGA DI    IMMAGINI

L’adaequatio  res et intellectus  è  un’ intuizione eidetica libera dell

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