................notte sublime si nascose nel letto delle nuvole e si rivelò all'alba con il raggio di luce sublyme di un tempo che fu e che sarà: oh quante volte gli occhi hanno visto l'invisibile sublyme senza scorgere la disvelanza sublyme dell'essere?
A chi si rivolga il tempo quando pensi alla destinanza e giochi con le sorti degli universi?
La dea sublyme non gioca mai con la mondità, ma soffia le sue auree sublymi nei pensieri delle stelle che mai guardano a ieri, ma illuminano i sentieri della destinanza sublyme dell'essere. Madre della sublymanza ed eterna eventuanza che guardi e contempli senza parole e getti e lanci i segni degli ewenti sublymi della destinanza senza deklyni, come il volgersi dell'eventuarsi astrale degli immensi ed infiniti universi, né replicante o klonante come le stagioni del cuore della natura, o le intermittenze sublymi della notte o del giorno in disperanza disanimata della destinanza della sublatione sublyme. Ma solo lì la singolarità sublyme dell'evento dà alla luce la destinanza dell'excstasy sublyminare che dagli abyssi sublymi sorge, si dà in risplendenza, si ewentui quali luci della vivenza sublyme delle aurore senza più le scorie di ieri e senza più le pre-visioni del domani: oh madre sublyme della destinanza dia all'essere l'ewentuanza o l'invisibile sogno sublyme, affinchè l'esserci possa raggiungere le lontananze sublymi delle luci boreali e naufraghi nel sublymynare abysso degli ewenti waghi, ewanescenti ma pregnanti di miraggi della desideranza sublyme. AH ascoltai la sera sublime con i pensieri rivolti verso le veglie ed ora si è qui ad attendere gli ewenti sublymi velati di presagi e ricordi. Non saprei quando possa durare l'attesa dei sogni sublymi, né se la notte sublyme della destinanza salvi dalle spire degli abissi della sublimanza, ma se la madre dell'eterna sublymanza e della destinanza sublyme disvelasse agli sguardi il tramonto e giammai invocasse il deklyno eterno degli abissi sublymi, l'eternità abiterà le menti sublymi quale gioia sublyme senza fine e senza fini, e grazia sublyme fluttuante nelle tempeste di tutti i wenti degli ewenti abissali della destinanza sublyme. Ora si è oltre gli ewenti sublymi della destinanza abissale, trascorsi all'ombra degli abyssi tenebrosi e il sentiero abissale non svela radure sublymi della transplendenza, ma solo abyssi sublymi ove possa naufragare la destinanza senza ritorni ewentuali. Oh che i volti sublymi che giungano in-contro siano l'eventuarsi dell'esserci, e se così non fosse e mai vada si sia preda della destinanza abissale sublyme, altro tempo non è più necessario per calpestare il nulla sublyme o il niente abyssale che svuoti le sfere della mondità abissale senza anime né sensi. SI attenderà che l'ewento sublyme dell'essere si sveli dagli abyssi sublymi con le luci delle aurore delle destinanze: meglio il bagliore sublime della sublazione dell'ewentuanza dell'essere che la lenta transcendenza negli abissi kaosmici: così parlò Kalypso la sublime dea o musa o transmusa dell'eventuanza.
Le interpretazioni della transestetica transestatica quella transplendenza della sublazione dell'eventuanza sublime dell'abissalità transgettano nel pensiero in mondità. Quel che seguirà è intriso di quella transpregnanza e transalienza in transplendenza sublime o transplendezza dell’essere, o storia dell'oblio dell'essere sublime o storia dell'eventuanza della sublatione sublime. L'essere sublime è il nullo fondamento di una nullità sublime. Il Dasein sublime è l'evento fondamentale della gettatezza sublime dell'esserci: essere-nel-mondo è l'essere nel sublime o essere nell'excstatica transradura sublime o Lichtung sublime dell'essere, o nella verità sublime dell'eventuanza dell'essere o nell'eventuanza excstatica del sublime come cura sublime dell'esserci sublime. Nel sublime star-fuori nella transradura il Dasein-sublime, o L'essere-nel-mondo-sublime, soggiorna in excstasi nella sublime naufraganza abissale. Il soggiornare sublime nella naufraganza abissale è la sublime transradura della sublatione ove abita poeticamente la sublime eventuanza dell'essersi sublime, lì l'essere dimensiona l'excstaticità della eventuanza della sublatione sublime. È solo con tale sfondo abissale e transinfinitezza dell'essere in sublatione che si eventua la verità sublime dell'essere. La bellezza ideale o fenomenica o noumenica o epistemica si dà ragione e propone fini, impone regole, dispone mezzi e adatta ogni cosa ai modi dell'azione, si dispiega ed è ovunque ed in priorità un porre-innanzi, una presentanza del dominio imperativo categorico in ideale transcendenza. La bellezza mondana ha agito troppo e pensato troppo poco, giacchè la definizione di fini, di mete e di mezzi è sin dall'epigenesi inadeguata nell' abnegarsi in eventuanza della sublatione sublime o Ereignis sublime: nessuno ideò la bellezza dell'evento o l'eventuarsi della bellezza, giacchè lì c' è l' eventuanza del sublime o la sublatione sublime dell' Essere o l'essere che si eventua nel sublime. L'evento sublime dell'essere transgetta l'eventuanza della sublatione dell'essere nel sublime: l'evento sublime è il mostrarsi o manifestarsi nell'evento, o nella struttura ontologica dell'evento, nella dispieganza della verità sublime dell'essere e consentì di pensare l'essere nella sua eventuanza. È l'essere sublime che si eventua nel sublime, in una transradura sublime dell'essere evento della sublatione sublime. L'eventuanza del sublime abita poeticamente sia la fondatezza che l'essere fondamento infondato o Ab-Grund sublime, ogni fondazione è inadeguata all'essere come fondatezza del sublime, giacchè ogni fondazione non può che ridurre l'essere ad entità: il pensiero sublime pensa la verità sublime dell'essere, giammai la verità della metafisica della bellezza estetica ideale o la tecnica del disvelamento, ma la verità come aletheia sublime transpoiesis della disvelatezza sublime. Anche la physis, la sorgenza-di-per-sé, è sublatione sublime abnegarsi dal nascondimento al mostrarsi o manifestarsi sublime; nella sublime disvelatezza si fonda la sublime téchne: la téchne è la poietica sublime della sublatione dell'eventuanza sublime dell'essersi, è la sublime disvelanza, la dispieganza sublime, la disvelanza sublime ove accade l'eventuanza dell'aletheia sublime, la sublime verità della sublatione dell'essersi. Gestell sublime che si disveli sublatione sublime della Gestell della disvelatezza dell'eventuanza della disvelatezza sublime, o aletheia del sublime quale cura o custodia di ciò che è libertà sublime o sublime disvelatezza. Il sublime è là ove c'é il pericolo e lì c'è la sublatione sublime che salva la verità sublime dell'essere o l' eventuanza sublime: solo il Dio o la dea del sublime può salvare l'eventuarsi sublime dell'essersi. La storia della metafisica della bellezza ideale o fenomenica o noumenica o epistemica è la storia della dimenticanza dell'essere sublime, quindi storia del nichilismo estetico, storia dell'oblio del sublime o della differenza ontologica della sublatione sublime dell'essere. La metafisica della bellezza ideale ideata da Platone evidenzia nell'essere la sola idea estetica o fenomenica, o noumenica o epistemica. Platone ideò l'idea dell'evidenza dell'essere che è l'entità stessa dell'ente, o l'essere dell'ente o idea a priori platonica quale idea dell'ente nel suo essere ente dell'essere bellezza estetica che si mostri nei fenomena. È l'inizio della bellezza ideale metafisica, Nietzsche ne rappresenta l'estrema completezza, come volontà di potenza dinamica della bellezza fenomenica, cioè dell' estetica fondamentale della bellezza dell'ente o dell'essere dell'entità. L'essere dell'ente in Nietzsche è ancora la bellezza fenomenica ideale o noumenica o epistemica sia pure la purezza-gaia-scienza nietzscheiana. Platone ideò l'archetipo della metafisica della bellezza e Nietzsche pensò l'essere assolutamente in senso platonico e la metafisica della bellezza tragica, apollinea o dionisiaca, nell'ideale interpretanza platonica, quale adequatio, estetica metafisica della bellezza ideale fenomenica, con l'essere dell'entità: Nietzsche è l'ultimo metafisico della analitica della bellezza ideale. È l' essere bellezza ideale dell'ente
di Nietzsche che si dà quale estetica ideale nichilista o volontà di potenza dinamica, o eterno ritorno dell'ideale bellezza fenomenica; pensare l'essere quale bellezza ideale estetica dell'ente è la volontà di potenza dinamica dell'eterno ritorno della metafisica della bellezza fenomenica dell'essere dell' ente, bellezza ideale del mondo immagine. Nietzsche ideò così il nichilismo della bellezza quale estetica del non-ente, del niente, del nulla o la bellezza dell'essere dell'ente nella sua relatività con l'estetica del nulla, o bellezza del nichilismo o ideale bellezza del ni-ente o nichilismo della bellezza fenomenica o noumenica o epistemica. È la Gestell del sublime o il suo eventuarsi quale sublatione del nichilismo o la nientità dell'ente, quale transradura della verità sublime dell'essere che si eventua quale eventuanza della sublime sublatione della grande potenza del nulla che dispiega La verità sublime, la destinanza sublime, la transradura sublime dell' essere sublime o
l’eventuarsi dell’essere libertà sublime. La differenza ontologica del sublime è la struttura ontologica sublime dell’essere.
Platone ideò il fenomeno dell'evento dell’essere dell'ente quale fondamento dell’apparenza, o evidenziarsi
dell’essere bellezza delle entità: l’evento del sublime si iscrive ancora nel fenomeno del sublime sia pure nella purezza fenomenica ermeneutica. Ernesto Grassi e Luigi Pareyson svelarono nell'estetica della bellezza del Dasein la purezza o la priorità dell' a priori, o la struttura ontologica o la filosofia ermeneutica della verità inesauribile. Verità e interpretanza infinita della differenza ontologica, quale priorità della fondatezza dell’estetica della bellezza: è l'ermeneutica fenomenica di Pareyson dell’essere bellezza ideale della libertà o l’essere dell’ente nel suo essere svelato quale verità, o mostrarsi o manifestarsi bellezza della purezza ideale dei fenomena, l’ente dell’essere verità dell’essere. Hölderlin eventuò la transpazialità del sublime o dell’abitare poeticamente la naufraganza della transtemporalità, o la naufraganza dileguante del sublime che è l'abnegarsi verso l'epigenesi prioritaria densa e intrisa di pregnanza sublime o sublime presagio, si è nel sentiero in cammino verso l'eventuanza sublime che viene o verrà a salvarci: non è più l’immagine o l'imago del sublime ad essere pensata a partire dalla bellezza, quanto l'estetica della bellezza ideale fenomenica della bellezza ad essere pensata a partire dall’icona o imago o immagine dell'eventuanza del sublime che verrà a salvarci, anche là ove c'è il pericolo o il terrore o l'angoscia o la tragedia. L’immagine o l'imago del sublime non si nasconde più nell'oblio ideale fenomenico, o nella purezza della bellezza visibile o evidente nell'idea dell'essere dell'ente, è perciò invisibile o afenomenica o anoumenica o aepistemica e asimmetrica o incalcolabile, indicibile, inaudita, indecidibile, incommensurabile. L’essersi disvelato nel sublime consente all'essere d'essere l'eventuanza sublime dell'Ontologia Del Dasein sublime, e non più solo l'ideale fenomeno dell'essere entità della bellezza ideale della purezza della transcendenza noumenica o epistemica o metafisica della bellezza dell’esserci, quale Metaphysik des Daseins. Lì il sublime Dasein si eventua nella sublatione sublime dall'Abgründ sublime quale eventuanza sublime della purezza della bellezza ideale, o eventuarsi del Dasein sublime. Nietzsche e Leibniz idearono il nulla quale fondatezza estetica sia del fenomeno della bellezza sia della sublime bellezza: nihil est sine ratione, anche la purezza fenomenica della bellezza sublime. Niente è senza translogos o ideale o noumenico o epistemico, neanche l'essere dell'entità. Leibniz disvelò l'eventuarsi della bellezza sublime quale verità sublime che non si dà più come adaequatio rei et intellectus, ma quale disvelanza dell'essere transmonade sublime, quale svelatezza che eventui anche il fenomeno o il noumeno o l'epistemè dell’evidenza ideale dell’essere dell'entità. Tale sublime svelatezza è la verità sublime dell’essere sublime, o verità ontologica sublime. Tra verità sublime
ontologica dell'eventuanza dell'essere e verità ontica della bellezza ideale dell’ente si dà la differenza ontologica sublime dell' essere. L’essere sublime si dà nell'eventuanza quale svelatezza che consenta la sublatione sublime. Lo svelarsi del sublime nella bellezza ideale o fenomenica o noumenica o epistemica dell’ente è l’essenza della fondatezza dell'essersi eventuanza sublime: lì c'è il non-ente, niente, nulla o verità sublime che si biforchi in ontica fenomenica ideale della purezza della bellezza e transcendenza ontologica o transontologia sublime dell'eventuanza. La svelatezza, il mostrarsi o il manifestarsi dell'evento sublime nella bellezza ideale è consentita dall'abnegarsi sublime della differenza transontologica della sublatione sublime: quell'eventuanza è la
fondatezza della differenza ontologica quale trascendenza sublime della sublatione dell’esserci. L’esserci è l'eventuanza sublime della trascendenza, l’esserci trascende, perché mai si adegua all’entità, ma l' eventua nella sublatione o nella svelatezza dell'essere sublime nella bellezza. La trascendenza ontologica è il sublime nella bellezza: trascendenza o sublatione sublime dell'essere che si dà oltre, aldilà ed al di sopra, oltrepassa la fenomenica bellezza. È trascendenza sublime cioè sublatione sublime che trascende la bellezza ideale, oltrepassa il fenomeno della purezza della bellezza. L’esserci sublime si eventua nella trascendenza sublime come essere-sublime-nel-mondo, o essere sublime nella purezza e bellezza della mondità. La sublazione sublime nel trascendere progetta il mondo sublime. Solo il pro-getto sublime che si dà oltre l’entità consente all’entità di mostrarsi sublime o manifestarsi o abnegarsi come sublime nella bellezza. L’accadere dell'eventuanza sublime progetta l'aldilà sublime, l' oltre ente, quale sublime dell’essere dell’esserci sublime, o sublatione sublime dell’essere-nel-mondo-sublime: l’esserci trascende la sublatione sublime nel suo essere morfogenesi sublime del mondo. L’oltrebellezza ideale fenomenica, l'aldilà della sublatione sublime verso la mondità è la libertà sublime dell'essersi, è la transcendenza sublime in sè per sé, è la libertà della sublatione sublime quale libertà in transinfinitezza. Se così non fosse la libertà sarebbe solo la libertà ideale o fenomenica o noumenica o epistemica. La libertà sublime della transcendenza è traninfinitezza sublime della sublatione della transfinitezza, quale transcendenza autopoietica dell’in-vista-di, l’esserci sublime si dà nell’eventuanza sublime della transinfinitezza, cioè nell'essere sublime in se stesso o libertà sublime dell'evento della transfinitezza sublime. Solo la libertà sublime può eventuare l’esserci sublime nell'eventuarsi mondo sublime, nell'abnegarsi e mostrarsi transfinitezza sublime. Il mondo non è mai in sè sublime, ma si dà o si eventua quale mondità sublime, perché l’esserci sublime, nella sua trascendenza sublime è l'eventuanza della
libertà sublime, l’esserci sublime può pro-gettare il sublime davanti a sé, e così una mondità sublime quale eventuarsi dell'essere sublime transfinitezza.
Nella libertà sublime c'è l’origininale epigenesi della fondatezza sublime. La libertà sublime è libertà della sublime fondatezza, quale eventuanza della fondatezza s-fondata, quale eventuarsi sublime dall' abisso sublime, o sublime Ab-grund transinfinito del nulla sublime o essere sublime dell’esserci transfinitezza Sublime del Dasein. Platone ideò l' evidenza della bellezza nell'essere dell'ente o suo fenomeno o noumeno epistemico, ma quando nell'angoscia si eventua o si evoca il nulla l’esserci è in transcendenza sublime o sublatione sublime della transfinitezza. Come interpretare allora l'eventuarsi del nulla sublime, o il niente sublime abissale excstatico della transinfinitezza? Il non-essere sublime in sublatione excstatca è inaudibile, indicibile, indecidibile,impensabile transinfinitezza asimmetria o supersimmetrica o transimmetrica angosciosa possibilità del nulla sublime nella sublime transcendenza dell’esserci transfinitezza in excstasi Sublime. L’aletheia sublime del nulla sublime è la divelatezza della verità sublime della transinfinitezza, o la sublatione sublime della transfinitezza sublime quale nulla sublime, non-ente sublime, niente sublime, Dasein sublime del nulla abissale: lì la verità sublime o sublime svelatezza è velatezza dell'excstasi abissale o nulla o niente, ed è non-svelatezza o non-verità autentica dell’essenza della verità ma nella transfinitezza della disvelanza in sublatione sublime. Nel velamento dell’entità, quale fenomeno ideale della bellezza si dà
il mistero dell'eventuanza della sublatione sublime. L’esserci sublime cura e custodisce l'evento sublime dal nulla o dal niente o dalla bellezza ideale fenomenica, o dalla non-svelatezza o dalla non-verità autentica del non-ente. L’autentico evento del sublime o della verità sublime è il mistero sublime della transinfinitezza. La non-verità è la naufraganza o l'erranza abissale, o l'abnegarsi dell'Essere nell'entità fenomenale della bellezza ideale. Ma quale evento si dà nella verità quando nella verità
si coniughi svelatezza e non-svelatezza? Che verità c'è nell'eventuanza della bellezza ideale fenomenica intrisa di sublatione sublime, o del nulla abissale denso e pregnante di eventi dell'essersi? Lì il Dasein sublime si eventua quale differenza transontologica della transinfinitezza, o come abissalità tragica del sublime Dasein o excstatico Ereignis del sublime o Ereignis della transinfinitezza del nulla abissale.
Eregnis sublime dell' Eregnis excstatico abissale. Eraclito eventuò la sublatione sublime eraclitea, Hölderlin disvelò in Eraclito la sublatione sublime dell’ontologia del sublime. Hölderlin eventuò il sublime nel mistero o nell'enigma, o nel Perché c’è il sublime e non piuttosto l'ideale bellezza fenomenica, o noumenica o epistemica o il niente o il nulla? O perche si dà l'evento della sublatione sublime dell'aldilà: solo per decostruire la bellezza ideale fenomenica e superarla? Leibniz e Schelling idearono il mistero o l'enigma: perchè c'è il nulla sublime o il sublime nulla? Perchè c'è l’angoscia sublime o la sublime angoscia del nulla? Esistono eventi sublimi, o anche fenomeni originali, che sfuggono alla comprensione categoriale, o analitica dell’esserci o del niente o del nulla. Le categorie sono adeguate solo per la bellezza fenomenica dell’entità mondana, non per l’esserci sublime o il nulla sublime. Essere il nulla sublime o essere sublime del nulla, ecco l'eventuanza ancora indicibile o indicibile o inaudida o transonanza dell'eventuanza transmitica Kalypso. L’essere sublime del nulla è sempre un evento e giammai un fenomeno o un moumeno, è l’eventuarsi sublime del Sich-Ereignen, dell’essere eventuanza sublime del nulla sublime. Solo quella sublatione abissale sublime consente all’esserci di ergersi aldilà, o oltre la bellezza ideale fenomenica dell’entità. Hölderlin ideò l'interpretanza sublime:Non si è più noi sublimi, bensì è il sublime che c'è in noi ad eventuare la sublatione sublime, è il sublime che c'è nel nulla che si eventua quale nichilismo o decostruzione o sublatione sublime della bellezza ideale fenomenica. Hölderlin eventuò il sublime nel mito o sublime poesia tragica per la disvelanza ontologica o Sublime transpoiesis
tragica nel mythos, quale cura della verità o sublime illatenza della verità sublime
dell’ Essere: nel mito sublime tragico si è stabilito o vi abita poeticamente l’esserci del Sublime o dell’abisso tragico. Hölderlin Non disvelò più principi o idee della bellezza o priorità o fenomena o noumeni epistemici quali paradigmi dell' essere, ma l'esserci sublime stesso o la singolarità della transinfinitezza quale eventuarsi sublime dell’essere, o il suo movimento o movimentarsi nel mostrarsi sublime o manifestarsi e abnegarsi o sottrarsi o annientarsi o annichilirsi nella sublime differenza ontologica. Hölderlin eventuò
L’apparenza dell’essere sublime, il suo stabilirsi progettante che non solo si dà sempre in sorgenza sublime, ma cura e custodisce la sublatione sublime nella sua stabilità o transtabilità sublime: essere sublime significa o è l'eventuarsi della stabilità sublime o della transtabilità sublime................
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